Hannover, capoluogo della Bassa Sassonia. Una città di quasi 600.000 abitanti tra le più note
ed importanti presenti sul suolo tedesco, famosa anche per le bellezze
architettoniche presenti. Un luogo, quindi, che ben si presta anche per una
vacanza lampo, ma che è famosa, soprattutto, per essere uno dei più importanti centri industriali presenti in
Germania.
E quando si parla di produttività tedesca,
inutile negarlo, si pensa – a ragion veduta – a prodotti solidi, duraturi e tecnologicamente avanzati, come nella
miglior tradizione dell’industria teutonica. Un chiaro esempio di quanto detto
arriva direttamente da Hannover, dove ha sede una delle più importanti e famose
aziende tedesche: la Continental.
Gli albori del colosso della Bassa Sassonia
Un marchio estremamente famoso in tutto il mondo, tra i leader indiscussi del settore dei pneumatici: non è un caso che oltre il 25% dei mezzi in circolazione è dotato di gomme continental per auto. D’altro canto, l’azienda della Bassa Sassonia ha una storia lunga oltre centocinquant’anni. Nata nel 1871, nell’arco di tre anni riuscì ad assumere 250 dipendenti, imponendosi, sin da subito, per la qualità dei prodotti offerti.
A quell’epoca, l’azienda tedesca produceva,
per lo più, tubi, tamponi per
cavalli e articoli igienico-sanitari.
Agli albori del ‘900, grazie
alla produzione di pneumatici per auto, avvenne la svolta. E la Continental
iniziò ad aumentare il proprio volume
d’affari, riuscendo a diventare leader del settore degli pneumatici.
Furono due le grandi innovazioni sfornate
nella fabbrica di Hannover: il primo
pneumatico con cerchione (1904) e il cerchione removibile (1908). Durante quel
periodo, Continental aprì un secondo sito industriale in Bassa Sassonia ed
aumentò, esponenzialmente, il numero dei propri impiegati, arrivando a toccare
le 8000 unità.
La crescita di Continental è proseguita nel
corso dei decenni, grazie ad importanti e mirate acquisizioni che hanno incrementato la posizione di assoluto
rilievo del gruppo tedesco nel comparto dell’industria della gomma, con
aperture di stabilimenti e centri decisionali in ogni angolo del mondo. Una crescita, oltretutto, avvenuta senza
tralasciare il mantra col quale fu creata oltre un secolo e mezzo fa: la
qualità.
Continental: tradizione ed innovazione
Le recensioni degli addetti ai lavori, piuttosto che di semplici appassionati delle
quattroruote presenti sul web, ne sono, in tal senso, la miglior testimonianza:
la maggior parte di esse, infatti, è positiva. Non suscita alcun clamore, di
conseguenza, che sia la preferita delle aziende
automobilistiche europee, che volgono il loro sguardo verso Hannover quando
si tratta di scegliere gli pneumatici da mettere a bordo delle proprie
autovetture.
Un’ulteriore testimonianza dell’elevata qualità degli pneumatici
Continental arriva direttamente dagli organismi internazionali indipendenti,
che, su oltre 1000 test effettuati, hanno dichiarato l’azienda tedesca come la più affidabile del settore degli
pneumatici, grazie alla creazione di alcune innovazioni particolarmente
importanti.
Basti pensare, ad esempio, al primo pneumatico ecologico, sfornato
dagli stabilimenti della Bassa Sassonia ed arrivato, in poco tempo, in tutto il
mondo, copiato, talvolta con risultati tutt’altro che soddisfacenti, da altri
competitors del gruppo tedesco. All’azienda di Hannover, inoltre, va attribuito
il merito di aver creato pneumatico “tubeless”,
ovvero privo di camera d’aria.
Quest’ultimi si differenziano dagli pneumatici classici dal fatto di
disporre esclusivamente di una struttura esterna, che necessita di essere
supportata da un’altra tipologia di tecnologia: lo scheletro dell’armadio viene
sostenuto da dalle trame, indispensabili per dare assetto e stabilità alla
gomma stessa. La parte più resistente
è la carcassa costituita in nylon, fattore resistente alla pressione d’aria.
Con un volume di vendite superiore ai 10 miliardi di €uro, Continental è il
terzo colosso della gomma in termini di fatturato, il primo, per distacco, in
ambito europeo. Ed è una delle aziende di primaria importanza del Vecchio
Continente, che nel futuro saranno obbligate ad una competizione ancor
più feroce con le aziende degli altri continenti.