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Gli attrezzi dell’automotive: cosa non deve mancare in un’officina

attrezzi-auto Gli attrezzi dell’automotive: cosa non deve mancare in un’officina

Le officine in cui si riparano e controllano i veicoli hanno la necessità di utilizzare alcuni specifici attrezzi e utensili. Molti li possiede anche chi è appassionato di fai da te, ma è bene ricordare che gli accessori per uso professionale sono di qualità superiore. Sono infatti progettati e prodotti per un uso continuativo nel tempo e per consentire di ottenere ottimi risultati con il minore sforzo possibile.

I piccoli utensili

Alcuni degli attrezzi che si usano in ambito automotive sono quelli classici, che qualsiasi professionista ha a disposizione nella sua cassetta degli attrezzi. Stiamo parlando di pinze, martelli, cacciaviti, chiavi a brugola con diversi tipi di inserti, chiavi inglesi e così via.

Oltre ovviamente a tutta la minuteria che si può sfruttare su un veicolo, costituita solitamente da rivetti, bulloni e viti; la minuteria si acquista spesso in kit e la si organizza in modo da poter trovare rapidamente ogni tipo di vite o bullone, per poterlo sfruttare nel modo migliore possibile. Tra gli utensili di uso quotidiano in officina troviamo anche lubrificanti e prodotti per la pulizia del veicolo. 

Utensili elettrici o pneumatici

In un’autofficina è importante anche avere a disposizione qualche ausilio al lavoro quotidiano. Anche in questo caso scegliere prodotti per professionisti è essenziale, perché garantiscono una grande qualità, consentendo di lavorare senza sforzi anche per lunghi periodi di tempo, senza défaillance o problemi di sorta. Solitamente nelle autofficine sono a disposizione attrezzi quali avvitatori, cacciavite, cricchetti, smerigliatrici e lucidatrici, rivettatrici, levigatrici, trapani.

Spesso si prediligono le versioni elettriche, grazie anche al fatto che oggi le batterie consentono una lunga durata; nelle officine dove il lavoro quotidiano è molto spesso prolungato e faticoso si preferiscono attrezzi pneumatici, che funzionano grazie al collegamento a un compressore. Questo perché l’utensile pneumatico risulta più leggero e maneggevole, quindi più pratico sul lungo periodo.

Organizzare un’officina

Abbiamo citato un ampio numero di attrezzi, accessori e minuteria. Quando si parla di attrezzi, solitamente in ogni officina ne è presente più di uno per tipo, in modo che sia possibile lavorare su più veicoli contemporaneamente, riducendo i tempi di attesa per i clienti.

Nel caso dei piccoli accessori e della minuteria, solitamente la disponibilità è molto ampia, anche perché per alcune lavorazioni è necessario usare diversi tipi di bulloni e rivetti: averne sempre un buon numero consente di svolgere ogni attività rapidamente. Trattandosi di un numero elevato di articoli, poterli reperire con velocità e averli sempre a disposizione è essenziale.

Per farlo si utilizzano appositi allestimenti, che consentono di organizzare e tenere in ordine l’officina, a partire dai carrelli per utensili e attrezzi, in robusto metallo, con cassetti e chiusura, in modo da suddividere efficacemente tutto ciò che serve in officina. Si usano i carrelli in modo da non dover necessariamente spostare una grande cassettiera, in modo da selezionare quello che serve e poterlo utilizzare nelle vicinanze del veicolo che si sta riparando. Alcuni attrezzi si posizionano invece in appositi mobili, da cui li si preleva solo quando necessario.

18 Ottobre 2023 0 comments Auto consigli

Noleggio a lungo termine anche per le aziende?

Il noleggio a lungo termine è una formula disponibile sia per i privati che per le aziende e negli ultimi anni sta ottenendo ottimi successi in entrambi gli ambiti, per varie buone ragioni. La principale riguarda la certezza della quota dal budget mensile da utilizzare per l’auto: una spesa fissa, senza brutte sorprese dell’ultimo minuto. Proprio questo sta favorendo l’utilizzo del noleggio a lungo termine anche per le aziende.

Prevedere le spese

Grazie al suo funzionamento, il noleggio a lungo termine risulta essere la soluzione ideale per coloro che non amano le spese impreviste; per un’azienda si tratta di un elemento molto importante, in quanto consente di definire in modo preciso il budget in uscita da destinare ai mezzi.

Grazie alle offerte di noleggio a lungo termine proposte dalle migliori compagnie, un’azienda o un qualsiasi imprenditore con partita IVA, è consapevole che ogni mese pagherà per l’auto in uso solo il canone pattuito, che comprende immatricolazione, soccorso stradale, qualsiasi spesa sostenuta per la manutenzione ordinaria e straordinaria, assicurazione RCA e altre coperture assicurative. È poi possibile includere nel canone anche l’uso di un veicolo sostitutivo in caso di manutenzione o guasto, il cambio degli pneumatici, la tutela legale in caso di necessità, ecc.

I piani di noleggio a lungo termine possono prevedere un acconto iniziale, che abbassa leggermente il canone mensile; inoltre è possibile personalizzarli sotto vari punti di vista, ad esempio per quanto riguarda il chilometraggio annuo. Generalmente, il contratto può avere una durata dai 24 fino ai 48 mesi, il che consente all’azienda di avere costantemente una flotta di veicoli nuovi e in perfette condizioni.

I vantaggi per le imprese

Noleggiare un’auto consente di evitare di immobilizzare una buona quantità di capitale, cosa che invece avviene con l’acquisto di una vettura; questo è un aspetto che riguarda sia aziende che privati.

Le aziende, in aggiunta, possono usufruire di ulteriori vantaggi, in primis le detrazioni fiscali. A seconda del tipo di utilizzo che si fa del veicolo aziendale è possibile detrarre l’IVA del canone mensile o anche l’intero canone, in percentuali differenti a seconda dei casi.

Quando l’auto è un veicolo a uso strumentale, quindi sfruttato esclusivamente come auto aziendale per il lavoro, si possono dedurre il 100% delle spese per il noleggio a lungo termine. Nel caso in cui invece sia usata come fringe benefit da riconoscere ai propri dipendenti, allora la detrazione del canone di noleggio si ferma al 70%, mentre l’IVA è detraibile per il 40% dell’ammontare totale. Le auto a uso promiscuo permettono di dedurre percentuali minori. Ci sono poi specifiche agevolazioni per particolari categorie di lavoratori, come ad esempio gli agenti di commercio.

Ampio catalogo di veicolo

Le compagnie che offrono il noleggio a lungo termine propongono alle aziende e ai privati un numero sempre più ampio di modelli. Se inizialmente questo tipo di modalità di noleggio metteva a disposizione solo specifici modelli, oggi è invece possibile noleggiare a lungo termine qualsiasi genere di veicolo, dalle piccole utilitarie fino ai SUV di classe elevata, dai veicoli commerciali fino alle elettriche o ibride.

2 Agosto 2023 0 comments Auto consigli

Tra Enel e ACI nasce il patto per aumentare in Italia la diffusione delle autovetture elettriche

Due grandi aziende come Enel e Aci sono pronte a unire le loro forze a sostegno della vendita di auto elettriche. Due enti di notevole importanza hanno scelto di stringere un protocollo estremamente rilevante. Le loro ricerche, portate avanti con la massima attenzione, potrebbero segnare un grande passo avanti per coloro che hanno scelto la mobilità sostenibile. Dopo aver fornito un quadro generale sulla situazione di vendita delle vetture a zero emissioni, scopriamo insieme come funziona il patto innovativo.

Auto elettriche in Italia, una diffusione che si è temporaneamente fermata

A livello europeo, le vetture elettriche fanno segnare una crescita costante. Soprattutto i Paesi del nord, in primis la Norvegia, sono molto avvezzi a un fenomeno del genere. Ben diversa è, invece, la situazione dell’Italia. Qui la quota relativa alle immatricolazioni delle auto elettriche è davvero risibile, specie se messa a confronto con le medie dell’Unione Europea.

Il nostro Paese è in coda alle graduatorie dei confronti, mentre sta andando forte anche la Germania, che in passato ha scelto di puntare in maniera cospicua sul segmento delle vetture a gasolio. Tornando a parlare dell’Italia, ci siamo stabilizzati su un mediocre 3,7% nel corso del 2022. In un mondo che corre ad alta velocità in questo senso, siamo l’unico territorio nel quale si nota un netto peggioramento rispetto allo scorso anno, con vendite ridotte addirittura del 27%.

Perché in Italia le auto elettriche non riscuotono successo

Sono numerose le cause che si nascondono dietro allo scarso successo dell’elettrino in Italia. I vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno cercato di introdurre diverse tipologie di incentivi, ma con risultati non proprio edificanti. Infatti, le agevolazioni sono state rivolte solo ai clienti privati, con somme di denaro che non sono riuscite a compensare le spese totali delle auto elettriche a confronto con quelle tradizionali.

A tutto ciò, bisogna aggiungere un quadro economico non proprio entusiasmante, con redditi in calo uniti a un costante aumento dei prezzi. Nonostante le colonnine ricarica auto elettriche siano sempre più diffuse, c’è ancora molto lavoro da fare nonostante le emissioni siano pressoché annullate.

Si può quindi affermare che gli obiettivi fissati dal Parlamento Europeo siano ancora lontani dal loro pieno raggiungimento, specie per quanto riguarda ovviamente l’Italia. Per ottenere la tanto attesa inversione di tendenza, servono nuove idee da mettere in atto in tempi rapidi. Allo stesso tempo, bisogna potenziare le reti di ricarica elettrica, che ad oggi sono all’insegna delle prestazioni limitate e della diffusione mal radicata a livello nazionale.

Come funziona il patto tra Enel e ACI

Il patto tra Enel e ACI è stato siglato il 18 aprile 2023, con l’obiettivo di creare le condizioni necessarie affinché anche in Italia possa crescere la diffusione della mobilità elettrica. Il progetto vuole garantire alle persone un’ampia gamma di scelte futuristiche nell’ambito della mobilità, con servizi sempre all’altezza della situazione. Questo è lo scopo principale in base al quale i due enti hanno scelto di muoversi, sperando che nei prossimi anni si possa giungere a una transizione energetica completata con successo.

Una scelta saggia per l’ambiente e non solo

Decidere di viaggiare in elettrica significa portare avanti delle scelte molto più sagge per l’ambiente, oltre a rappresentare un’esperienza totalmente diversa dal passato. Chi guida una vettura elettrica può sentirsi proiettato verso il futuro, dando vita a una tecnica innovativa, digitale e dall’impatto notevolmente limitato sull’ambiente circostante. Queste tesi vengono ampiamente confermate anche dai vertici di Enel X Way e ACI.

Lo dice ad esempio Elisabetta Ripa, la CEO della divisione innovativa della compagnia di energia elettrica. Lei non ha nascosto la propria soddisfazione per partnership con ACI e manifesta il chiaro intento di perseguire nei propri obiettivi. Le fa eco anche il presidente dell’Automobile Club Italia Angelo Sticchi Damiani, che ha sottolineato quanto sia molto importante riuscire ad avere dei partner molto competenti che sappiano svolgere dei ruoli strategici e accurati. Ed è senz’altro il caso di una realtà di ultima generazione come Enel X Way.

La coollaborazione fra le due parti consente di fare le dovute ricerche per capire dove e come installare nuovi punti di ricerca oltre a quelli già esistenti. Ad oggi, le infrastrutture di Enel X presenti su tutto il territorio sono già 18 mila. Numeri interessanti, ma che nei prossimi anni dovranno necessariamente lievitare. Ci sono a tal proposito delle strutture di ricerca all’avanguardia, come il WayMedia, concepite per riuscire ad abbinare servizi di ricerca con funzionalità di pubblicità e sensibilizzazione.

Che cos’è Enel X Way

Enel X Way è un compartimento del Gruppo Enel che è costituito interamente da un team he si dedica alla mobilità elettrica. Ha oltre 500 mila punti di ricarica ed è presente in 14 paesi attraverso Joint venture come accade per l’Italia con Ewiva.

Si avvale di una rete fitta di accordi per operare in diversi punti del mondo ed effettua una serie infinita di ricerche nell’ambito della flessibilità, allo scopo di migliorare la customer care dell’esperienza e supportare l’elettrificazione dei trasporti a beneficio dei consumatori, delle aziende, dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni.

ACI: l’Automobile Club d’Italia

Dall’altra parte, anche il ruolo dell’ACI è essenziale per centrare ogni traguardo. Si tratta di una libera e grande associazione italiana molto radicata sul territorio, che presenta oltre 100 club privati riservati al mondo dell’automobile e oltre 1.500 delegazioni. L’ente è stato fondato nel lontano 1905 e fin dai suoi inizi si è impegnato nella promozione della sicurezza stradale, oltre a una mobilità responsabile e sostenibile.

30 Giugno 2023 0 comments Auto consigli

3 motivi per cui conviene noleggiare un’auto elettrica

Il tema della sostenibilità è arrivato già da tempo nel settore dell’automotive, con la diffusione, lenta ma in aumento, dei mezzi ibridi ed elettrici. Grazie agli eco-incentivi previsti dallo Stato per il noleggio di macchine elettriche, sempre più italiani scelgono di noleggiare un’auto piuttosto che comprarla. Non si tratta solo di una questione economica, ma anche ambientale perché scegliere di guidare un veicolo elettrico o ibrido significa abbattere i consumi energetici e conseguentemente tutelare maggiormente l’ambiente. Tuttavia, come ben sappiamo, il costo di un’auto elettrica è ancora molto alto, così come il prezzo per la manutenzione ed ecco perché in tanti valutano l’opzione del noleggio. Può essere anche un buon modo per provare un mezzo nuovo e con cui non si ha nessuna esperienza, oltre ad avere anche altre garanzie come non correre il rischio di dover pagare spese extra per l’auto, in quanto già incluse nel canone mensile pagato per il noleggio. Altri poi valutano di noleggiare un’auto anche per essere al passo con i tempi, con la mobilità elettrificata ma senza troppe pratiche burocratiche da dover gestire o costi da sostenere.

Perché è vantaggioso il noleggio di macchine elettriche

Certo, è anche vero che rispetto agli altri paesi europei in Italia l’elettrico si è affermato molto più tardi per almeno due ragioni: la scarsità di colonnine di ricarica sul territorio nazionale e i pregiudizi di molti automobilisti che sottovalutavano la potenza di un veicolo elettrico. A tutto ciò poi naturalmente va associato l’alto costo che ancora hanno queste categorie di mezzi. Ed ecco che allora, come anticipato nel paragrafo precedente, tanti italiani, privati e non, valutano l’opzione di un noleggio a lungo termine di auto elettriche. Questo per almeno tre motivi:

  1. Così come per le altre autovetture, anche con quelle elettriche pagando un solo canone si può non pensare più a pratiche e scadenze burocratiche, quali assicurazione e manutenzione ordinaria (presso officine esperte in macchine elettriche), ad esempio;
  2. I costi di eventuali interventi manutentivi sono azzerati, indipendentemente dal tipo di contratto di noleggio o di polizza assicurativa sottoscritta. Inoltre, in caso di fermo del veicolo o di un intervento di riparazione viene spesso messa a disposizione un’auto sostitutiva gratuitamente;
  3. Al termine del contratto di noleggio si può chiudere la propria esperienza o scegliere un altro modello di auto. In questo modo si può provare un’auto elettrica senza un investimento importante e alla fine o cambiare tipologia, senza dover affrontare la svalutazione del mezzo, o essere sempre veramente al passo con i trend, prendendo un modello più recente.

Viaggiare in modo sostenibile a bordo di un’auto elettrica noleggiata

Se si opta per il noleggio di un’auto elettrica si può andare ovunque, in completa libertà, senza preoccuparsi di eventuali divieti ecologici in città molto inquinate (come la decisione di far circolare i veicoli a targhe alterne in determinati giorni) o di ZTL (qui la mappatura delle zone a traffico limitato in tutta Italia). L’unica cosa di cui ci si dovrà preoccupare è assicurarsi che ci sia la carica di energia della batteria o che lungo il tragitto da percorrere ci siano delle colonnine per ricaricare l’auto. Per il resto si potranno pianificare le spese da dover sostenere, scegliere se rinnovare o meno il contratto appena scade il termine e soprattutto decidere se si vuole continuare a guidare lo stesso veicolo o cambiarlo.

Insomma, il noleggio di un’auto elettrica non solo permette di risparmiare ma offre anche maggiori libertà rispetto alle altre auto.

18 Dicembre 2022 0 comments Auto consigli

Codici sul fianco dello pneumatico: come si leggono e a cosa servono

Gli pneumatici sono una delle componenti della nostra automobile e, come tali, vanno controllati regolarmente per verificarne lo stato di usura e la corretta pressione di gonfiaggio. Questo perché la loro importanza è cruciale, dato che si tratta della parte del veicolo che è a diretto contatto con l’asfalto, e dunque ci garantisce la corretta tenuta di strada su ogni superficie e in ogni condizione climatica.
Controllare il battistrada e la pressione sono solo però una piccola parte per conoscere al meglio i propri pneumatici. Come sicuramente avrete notato, sulla parte laterale dello pneumatico, definita spalla, sono presenti tanti codici alfanumerici: questi sono molto importanti per capire la tipologia di pneumatico installata e se è conforme al veicolo sul quale è montata oppure per consentirci di capire tante altre informazioni.
Leggere correttamente tutte le diciture riportate potrebbe risultate ostico per un neofita, ma con un pizzico di attenzione e conoscenza sarà molto semplice capire il loro significato.

Dimensione degli pneumatici

I primi codici che andremo ora ad analizzare riguardano i dati più comuni, ovvero le dimensioni dello pneumatico. Giusto per portare un esempio, potreste trovare una dicitura del tipo 205/55R16. Andando con ordine, prendiamo in considerazione il primo numero espresso, ovvero 205: questa non è altro che la larghezza nominale dello pneumatico espressa in millimetri. Passando al successivo numero, questo indica il rapporto nominale di aspetto, che tradotto in termini più semplici è il rapporto tra altezza e larghezza dello pneumatico stesso, che in questo caso è del 55%. In altre parole la sua altezza corrisponde al 55% della larghezza. L’ultima parte della dicitura prevede una R maiuscola con un numero, indicanti il tipo di pneumatico e il diametro del cerchio. In questo caso specifico ci troviamo di fronte uno pneumatico radiale con cerchio da 16 pollici. Al posto della R si potrebbero trovare le lettere B o D, indicanti rispettivamente una struttura incrociata e una struttura diagonale. Sono casi difficili da trovare tuttavia, infatti sulle strade di tutti i giorni la stragrande maggioranza dei veicoli monta pneumatici di tipo radiale che grazie alla loro struttura di carcassa disposta a 90 gradi rispetto al senso di marcia permettono di ammortizzare meglio i vari avvallamenti stradali, a tutto vantaggio del comfort di guida.

Indice di carico

Altro valore molto importante è l’indice di carico. Questo è espresso da un numero, al quale si può fare riferimento tra i vari codici pneumatici, e che prescrive la portata massima entro la quale è omologato tale pneumatico. Anche all’interno del libretto di circolazione del proprio veicolo vengono indicati gli indici di carico consentiti per l’auto. Questo dato è solitamente visibile subito dopo i codici appena analizzati e relativi alle dimensioni. Facendo sempre un esempio, potremmo trovare la dicitura 91V, che confrontata con la tabella relativa agli indici di carico è associato a una portata massima consentita di 615 chilogrammi. Bisogna anche tenere presente che un corretto carico deve essere accompagnato da una corretta pressione dello pneumatico, e che in ogni caso tale valore non deve mai essere superato per non rischiare danni allo pneumatico e conseguenze anche gravi durante la guida.

Indice di velocità

Poc’anzi abbiamo citato il numero 91V come esempio, spiegando a cosa si riferisse il numero, mentre non si è fatto riferimento alla lettera. Bene, la lettera indica la velocità massima che si può tenere utilizzando tale pneumatico. Anche in questo caso, ogni lettera indica una velocità massima entro la quale è stato omologato lo pneumatico, e che quindi consente di guidare in sicurezza. Se la lettera indicata è la V significa che lo pneumatico è in grado di sopportare efficacemente una velocità massima di 240 km/h. Andando in ordine, le lettere sono incrementali rispetto all’alfabeto, dunque avremo la lettera A che indica la velocità più bassa e la Y la più alta che è possibile trovare ad oggi sugli pneumatici. Di norma le ultime 4 lettere indicano pneumatici di tipo sportivo per auto dalle prestazioni elevate, che tuttavia in buona parte dei casi presentano un’usura maggiore in virtù della mescola più morbida e quindi più adatta a climi estivi e alle alte performance. Sul libretto dell’auto sono di solito indicati gli pneumatici omologati per quel veicolo.

Codice DOT

Sullo pneumatico è presente poi un codice ulteriore, che ci da informazioni più specifiche. Il codice DOT (Department of transportation) infatti è in grado di indicare lo stabilimento di provenienza del produttore (prime due cifre del DOT). Alle volte questo viene anche chiamato plant code. Di seguito vi sono altre cifre relative alle dimensioni dello pneumatico, e altre di tipo facoltativo che indicano dei codici univoci del costruttore per indicare un determinato modello di pneumatico. Altro codice che però risulta molto importante è quello relativo all’età dello pneumatico, indicato alla fine del DOT. Se fate bene attenzione, sono presenti alla fine quattro cifre, le quali indicano la data di produzione dello pneumatico stesso. Le prime due sono relative alla settimana di produzione, e quindi i numeri sono compresi tra 1 e 53, mentre le ultime due l’anno di produzione. Anche in questo caso è giusto fare un esempio: prendendo un ipotetico codice XXXXXXX2714, possiamo sapere che tale pneumatico è stato realizzato nella ventisettesima settimana relativa all’anno 2014.

18 Ottobre 2022 0 comments Auto consigli

Come acquistare una macchina usata: consigli utili

Le macchine di seconda mano rappresentano sicuramente un ottimo investimento, esse infatti permettono di ottenere un notevole risparmio in relazione ad un bene ormai divenuto fondamentale. È risaputo infatti che sempre più persone, con il passare degli anni, fanno ricorso a questa formula di acquisto, capace di garantire non solo un risparmio notevole ma anche un buon livello di garanzia e di affidabilità.

Grazie al continuo sviluppo tecnologico infatti, oggi le macchine riescono a circolare facilmente fino a 350 mila km, il che significa che acquistare una macchina di seconda mano con oltre 100 mila km potrebbe rivelarsi un vero e proprio affare. Tuttavia, in questo tipo di operazioni occorre procedere con cautela in modo da non commettere errori.

Privato o concessionaria: dove acquistare il veicolo usato

La prima cosa da fare è capire se si ha intenzione di acquistare il veicolo presso un privato cittadino oppure in una concessionaria. La prima opzione è certamente la più rischiosa, in tal caso infatti nessuno può garantire lo stato del veicolo. Certo, è possibile sicuramente provare il veicolo con il proprio meccanico di fiducia, tuttavia, non è detto che questo possa notare i più piccoli difetti anche a “scatola chiusa”. Inoltre, non si avrà nemmeno la certezza che i km presenti sul contachilometri siano veritieri.

Per una maggiore sicurezza è sempre consigliabile rivolgersi alle concessionarie specializzate nella vendita di veicoli usati, come ad esempio Romana Auto. In questo modo è possibile eliminare a monte tutte le incertezze sullo stato, meccanico ed elettronico, del veicolo. In quanto, le concessionarie sono tenute ad offrire una garanzia di 12 mesi sul mezzo che si acquista.

Fissare il proprio budget

Un’altra tappa fondamentale è stabilire il proprio budget di riferimento. In questo modo è possibile eliminare tutto ciò che esubera la somma destinata all’acquisto della macchina e semplificare il processo di selezione. Ovviamente la quotazione di un veicolo può variare da una concessionaria ad un’altra per diversi fattori: ad esempio per il chilometraggio, le revisioni e i numeri di tagliandi effettuati, lo stato generale di benessere della macchina ecc.

Per individuare velocemente i modelli maggiormente in linea con il proprio budget è sicuramente consigliabile fare una ricerca online, qualora la concessionaria sia in possesso di un sito internet, e successivamente visitare di persona il veicolo.

Il momento ideale per comprare il veicolo

Non tutti sanno che un’auto nuova, qualsiasi essa sia, subisce una immediata svalutazione del 30% circa durante il primo anno dell’acquisto. Negli anni successivi invece, la perdita di valore tende ad attutirsi (fino ad un quarto circa) e fino al quarto anno la macchina tende a conservare il 40, 45% del suo valore iniziale.

Ovviamente tutto dipende dalla marca e dal modello della macchina.  Inoltre, occorre considerare anche il giorno d’acquisto del veicolo, è consigliabile infatti acquistare la macchina durante la fine del mese. In tali periodi infatti le concessionarie tendono ad abbassare i prezzi o ad esporre più offerte.

8 Giugno 2021 0 comments Auto consigli

Le regole per viaggiare con l’auto in inverno

Quando arriva il freddo e la neve imbianca città e montagne la tentazione è sempre quella di programmare un viaggio in automobile con la famiglia e partire per qualche località sperduta, dove godere del tepore di una baita dopo una giornata sugli sci, imparando a conoscere le tipicità gastronomiche.

Niente di più facile, perché dopo aver scelto per tempo il periodo delle ferie ci sono pochi altri passaggi che separano dalla tanto attesa partenza. Esistono alcune regole d’oro da seguire per rendere perfetto il tragitto al volante della propria auto: un gesto piacevole e rilassante che permette di risparmiare il costo di un viaggio in treno o in aereo.

Con la stagione fredda, dal 15 novembre fino al 15 aprile (ma in certe località con particolari situazioni climatiche anche già dal 15 ottobre) è necessario montare sulla propria macchina gli pneumatici invernali che si riconoscono per la presenza di alcuni simboli identificativi: si tratta della dicitura M+S ovvero mud+snow (letteralmente fango e neve), ma anche una vetta con tre picchi che racchiude un fiocco di neve (Three peak mountain snowflake) e in generale cristalli di neve.

Prima di mettersi in moto – specie quando la colonnina di mercurio tocca e scende sotto lo zero – è necessario fare delle verifiche preliminari sull’autovettura, innanzitutto per quanto riguarda l’impianto frenante e le parti meccaniche, poiché possono essere colpite dalle basse temperature. Così come una controllata servirà anche ai livelli di acqua e olio. L’antigelo dovrà poi essere versato nell’acqua del radiatore per assicurare una riduzione importante della temperatura di solidificazione.

Focus su tergicristalli e climatizzazione

Tra i consigli per affrontare in sicurezza il viaggio (e i molti tornanti) uno riguarda anche la temperatura all’interno dell’abitacolo: alzarla troppo può infatti favorire torpore e colpi di sonno, meglio tenersi intorno ai 20-22 gradi. Tra i nemici del viaggio in inverno con l’auto c’è senza dubbio il ghiaccio, che può compromettere il buon funzionamento dei tergicristalli.

Un errore comune, ma assolutamente da evitare, è quello di azionarli per togliere la patina solida e ghiacciata prima di partire: occorre armarsi del caro vecchio raschietto, compiendo un gesto simile a quello che si fa in estate per fare spazio in frigorifero ai gelati. E’ possibile aiutarsi accendendo il climatizzatore ma mai versando acqua calda sulla parte da togliere, mentre in generale sarà utile aggiungere l’antigelo anche nel serbatoio del liquido lavavetri.

E, per quanto riguarda il capitolo del carburante, è bene ricordare che nelle stazioni di servizio in montagna, avvezze alla rigidità delle temperature che le auto affrontano, è possibile riempire il proprio serbatoio con carburanti ad hoc: rifornirsi lì, durante le vacanze o nella settimana bianca, sarà l’ideale.

Infine uno sguardo a una buona abitudine invernale che riguarda la scelta… dell’abito per l’auto. Già, perché porre sulla vettura una copertura termica potrà aiutare a proteggere batteria e motore dal gelo: nel nome della praticità e della sicurezza. In ogni caso, avere a bordo anche un kit di emergenza sarà una buona cosa: triangolo, chiavi inglesi, giacca catarifrangente e raschietto potrebbero essere alleati preziosi.

8 Gennaio 2020 0 comments Auto consigli

Seggiolino auto: normativa 2019, fino a quando è obbligatorio

seggiolini-auto Seggiolino auto: normativa 2019, fino a quando è obbligatorio

Cosa dice la legge 2019 riguardo ai seggiolini per auto?

Fino a quanti anni di età è obbligatorio?

Ci sono altre regole?

Rispondiamo a queste domande.

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17 Dicembre 2018 0 comments Auto consigli

Come pagare il bollo auto

bollo-auto Come pagare il bollo auto

Ti stai chiedendo come pagare il bollo auto? Prima di tutto devi sapere che il bollo è un’imposta legata al possesso di un veicolo, il pagamento spetta quindi alla persona che, nel pubblico registro automobilistico (Pra), risulta proprietario del veicolo l’ultimo giorno stabilito per il pagamento. Devi pagare il bollo auto, quindi, se possiedi un veicolo, anche se non lo usi. Read more ›

17 Dicembre 2018 0 comments Auto consigli

Quando fare la revisione dell’auto

2-3-189 Quando fare la revisione dell'auto

Se il motore si guasta, potrebbe essere necessaria una revisione dell’auto. Quando un motore viene revisionato, viene smontato, pulito, ispezionato e riparato, se necessario. A seconda di quale sia il problema del motore, a volte una revisione è meglio che sostituirlo completamente. Questo può anche farvi risparmiare denaro e non avrete bisogno di un motore nuovo di zecca per il vostro veicolo. Read more ›

17 Dicembre 2018 0 comments Auto consigli