2017: la rivincita della Lancia K Coupé
Non ha ancora spento le fatidiche venti candeline sulla torta, ma la Lancia K Coupé è già da tempo una predestinata all’ingresso nel magico mondo delle auto storiche, nonostante le performance commerciali modeste. Al debutto, infatti, non convinse sia gli addetti ai lavori che gli esigenti estimatori del brand Lancia, soprattutto per la linea poco originale. Molti avrebbero preferito la versione di serie della Kayak, concept car esposta da Bertone al Salone di Ginevra del 1995 e prodotta in esemplare unico per un cliente molto particolare (l’Avvocato Gianni Agnelli). Tuttavia, anche per ragioni di economia di scala, fu scelta la proposta interna del Centro Stile Lancia.
La Lancia K Coupé, definita “La più pura interpretazione del sofisticato concetto del Granturismo”, fu svelata per la prima volta nel mese di aprile del 1996, in occasione della 66° edizione del Salone di Torino. La vettura debuttò definitivamente sul mercato solo un anno dopo, precisamente nel mese di maggio del 1997, segnando il ritorno della gloriosa Casa automobilistica torinese nel settore delle coupé, abbandonato 13 anni prima con l’uscita di scena della Gamma Coupé.
Al momento del lancio, era disponibile con tre differenti motorizzazioni, tutte a benzina: 2.0i Turbo 16V a quattro cilindri da 205 CV, 2.4i 20V a cinque cilindri da 175 CV e 3.0i V6 24V da 204 CV, quest’ultima abbinata al cambio automatico a 4 rapporti che, grazie al controllo elettronico, prevedeva le modalità di guida Normal (per il massimo comfort), Power (votata alla sportività) e Ice (per affrontare tracciati a scarsa aderenza).