La crisi morde il mercato dell’auto: secondo Federauto a giugno 2012, meno 27 per cento

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La crisi morde forte il mercato italiano sia delle auto usate sia di quelle nuove. Le ultime imposizioni fiscali stanno dando il colpo di grazia ad un mercato che già era in forte difficoltà ormai da diversi mesi. I gravami imposti sulle auto di alta gamma e potenza e soprattutto gli aumenti su benzina e gasolio rendono l’auto sempre più un bene di lusso e deprimono gli acquisti di auto nuove ed usate. Grido di allarme di Federauto per bocca del suo Presidente Filippo Pavan Bernacchi, che afferma: “Siamo quasi al collasso. Allarme rosso anche per le prenotazioni che sono ai minimi storici. I saloni sono vuoti, mancano i clienti privati e le aziende, tutti presi ad affrontare tasse, licenziamenti, aumenti esponenziali di costi. Così l’economia tornerà agli anni ’40 quando imperversava la Seconda Guerra Mondiale”.

Un comparto quello legato all’auto che occupa in Italia circa 1.200.000 persone e che è fortemente minacciato dal forte calo delle vendite, che al netto delle km zero, in questo giungno 2012 è stato di circa il 27 per cento rispetto al giugno dello scorso anno e che ha visto il 2011 come l’anno in cui le auto immatricolate sono scese sotto ai 2 milioni, cifra questa considerata critica per la sopravvivenza di molte delle aziende del settore. Federauto continua affermando che “ritiene inammissibili le proposte delle Commissioni Trasporti e Attività Produttive della Camera dei Deputati volte a incentivare l’auto elettrica, interessando in misura minore le auto superecologiche: GPL, metano, ibrido, con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km”. Insomma un momento veramente difficile per tutto il settore auto come del resto per tutta l’economia, che necessità di misure urgenti volte ad incentivare la ripresa e la crescita.


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