Per poter sopravvivere ora e in futuro, le Case automobilistiche hanno intensificato le collaborazioni che hanno portato a vere e proprie partnership o acquisizioni. L’odierno scenario automobilistico mondiale rivela che i grandi Gruppi del settore sono solo 10, di cui uno è il Gruppo cinese che fa capo a Geely che lo scorso anno ha acquistato Volvo.
Gli altri sono Fiat Chrysler, Daimler AG, Volkswagen, BMW, General Motors, Toyota, Ford, Hyundai e Tata. Il Gruppo Fiat Chrysler comprende 9 grandi Case automobilistiche come Abarth, Alfa Romeo, Ferrari, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Chrysler e Dodge. Invece, il Gruppo Volkswagen controlla Audi, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Seat, Skoda, Suzuki e Volkswagen, mentre alla ex numero 1 General Motors fanno capo Chevrolet, Opel, Cadillac, Buick e GMC. La ex numero 2 Ford Motor Company adesso controlla solo Lincoln, Mazda e Ford.
Nella ‘Top 10’ dei Gruppi automobilistici mondiali emergono gli esotici Hyundai e Tata che, oltre alle omonime Case automobilistiche, controllano rispettivamente Kia e Jaguar più Land Rover. L’attuale numero 1 Toyota ha il portfolio composto da 4 Case automobilistiche – Daihatsu, Lexus, Subaru e Toyota – a cui si aggiunge il controllo indiretto di Lotus, di cui la Casa di Nagoya è fornitrice di motori e altre componenti meccaniche ed elettriche.
Le eterne rivali BMW e Mercedes, invece, hanno messo in atto una strategia differente dagli altri costruttori automobilistici, all’indomani delle infelici esperienze con Rover per la Casa bavarese e con DaimlerChrysler per la Stella. Il Gruppo di Monaco di Baviera controlla direttamente BMW, Mini e Rolls-Royce, ma ha stipulato anche una proficua joint venture con Peugeot e Citroen che a loro volta hanno stretto collaborazione con Mitsubishi.
Mercedes con Maybach e Smart fa parte del Gruppo automobilistico Daimler AG che lo scorso anno ha messo in piedi la sinergia globale con Renault. Questo accordo allarga i confini a tutte le Case automobilistiche che sono partner del costruttore transalpino, vale a dire Dacia, Nissan con Infiniti, Lada e Mahindra con SsangYong. Inoltre, Daimler AG è subentrata a Ford anche come fornitore di Aston Martin. In futuro, l’unica voce dal coro resterà Honda che vuol preservare la propria indipendenza, mentre l’acquisizione di Saab da parte di Spyker non sembra assicurare alcuna speranza di sopravvivenza alla Casa svedese, bisognosa più di sinergie che di semplici forniture da parte di BMW e GM.